Cerca di conoscere le persone alle quali insegni

Insegnare, non c’è chiamata più grande, 2000


Pensa all’ultima lezione che hai tenuto.

Mentre la preparavi e la esponevi a che cosa pensavi? Pensavi al contenuto della lezione? Pensavi alle persone alle quali l’avresti insegnata? Fino a che punto conoscevi le persone alle quali insegnavi? E se non le conoscevi, per quali aspetti la tua lezione avrebbe potuto essere diversa se avessi conosciuto almeno qualcosa di ognuno di loro?

Un consulente del Sacerdozio di Aaronne ha parlato del modo in cui si prepara:

«Come consulente di un quorum di diaconi ho imparato alcune cose riguardo ai ragazzi di dodici e tredici anni. Conosco le difficoltà, le occasioni, le esperienze e le domande che i giovani di questa età hanno in comune. So che ognuno di questi giovani ha ricevuto da poco il sacerdozio e sta imparando ciò che significa esercitarlo in modo degno.

Conosco anche ogni diacono personalmente; so quali sono le sue simpatie, antipatie, talenti e interessi e so quello che sta accadendo nella sua vita in questo momento.

Quando preparo le lezioni e insegno ai ragazzi, cerco di esporre i principi del Vangelo in maniera adatta alla loro comprensione ed esperienza. Per far partecipare un ragazzo alla lezione posso fare una domanda che collega alcuni aspetti della lezione a quello che avviene su un campo di calcio. Per aiutare un altro giovane a partecipare posso raccontare un’esperienza fatta durante una recente gita, che illustra l’applicazione di un principio del Vangelo. Conoscendo questi ragazzi riesco più facilmente a trovare dei modi di applicare la lezione alla loro situazione.

Conosci le caratteristiche e le esperienze comuni alle persone alle quali insegni

Anche se ogni individuo è una persona unica, a se stante, tutte le persone alle quali insegni, siano essi adulti, giovani o bambini, hanno molte cose in comune. Prima e soprattutto, ognuna di queste persone è un figlio del Padre celeste. Ognuna è dotata di un potenziale divino. Ognuna vuole sentirsi amata. Ognuna vuole sentire il sostegno degli altri ed essere apprezzata per il contributo che dà.

Oltre a queste caratteristiche che hanno in comune, le persone alle quali insegni probabilmente hanno fatto delle esperienze simili. Per esempio, molte persone che seguono il corso di Dottrina evangelica per gli adulti sono genitori che hanno acquisito grande esperienza allevando i loro figli.

Nei quorum degli anziani molti possono aver svolto la missione a tempo pieno. Molti sommi sacerdoti hanno occupato posizioni direttive nel rione o palo. Molti giovani, maschi e femmine, frequentano la stessa scuola o scuole simili.

Vi sarà sempre qualcosa che le persone alle quali insegni hanno in comune. Devi conoscere le caratteristiche e le esperienze che essi hanno in comune e trovare dei modi di trarne vantaggio. Se lo farai, le persone alle quali insegni sentiranno che le tue lezioni tengono conto delle loro necessità e interessi. Parteciperanno quindi più volentieri e parleranno con maggiore sicurezza.

Per conoscere altre informazioni sulle caratteristiche generali delle persone di età diverse, vedi la parte C, «Insegnare a persone di età diverse» (pagine 107–124).

Impara a conoscere ogni persona alla quale insegni

Anche se le persone alle quali insegni hanno molte caratteristiche in comune, esse provengono da una vasta gamma di ambienti e situazioni diverse. Non vi sono due persone esattamente uguali. Le persone hanno capacità, simpatie e antipatie diverse. Hanno conosciuto gioie, occasioni e difficoltà diverse.

Quand’era rappresentante regionale, l’anziano Neal A. Maxwell dichiarò: «Un gruppo, quorum o classe della Chiesa può comprendere persone che si annoiano; persone che stanno effettuando un silenzioso ma doloroso e cruciale riesame del loro rapporto con la Chiesa; persone che sono venute una volta e che possono decidere la loro futura frequenza e l’atteggiamento verso la Chiesa in base all’esperienza fatta in quell’unica domenica; persone il cui idealismo si è appannato, e un buon numero di membri ben preparati che trovano gioia e motivo di progresso in una chiesa divina piena di fragili esseri umani che sanno superare le delusioni.

Se siete poco attenti o usate un metodo uguale per tutti nel guidare o insegnare a tale grande varietà di individui, significa che non siete ‹ansiosamente impegnati› in questo processo di guidare o insegnare. Un modo di guidare o di insegnare superficiale e insensibile indica che il dirigente o l’insegnante vuole soltanto soddisfare i requisiti fondamentali della sua chiamata, e di conseguenza non vede la necessità di interagire o stringere un rapporto proficuo con le persone che guida o alle quali insegna. Questo comportamento non tiene conto delle differenze individuali ed è privo di calore personale» («… A More Excellent Way» [1973], 56–57).

Se impari a conoscere e capire ogni persona, sarai meglio preparato a insegnare delle lezioni che sono adatte alle diverse situazioni dei nostri allievi. Questa conoscenza ti aiuterà a trovare dei modi per aiutare ogni persona a partecipare alle discussioni e alle altre attività didattiche (vedere «Stabilisci un rapporto con il singolo individuo», pagine 35–36). Saprai chi è in grado di rispondere a certe domande, chi può arricchire la lezione con una storia piena di fede o con un’esperienza personale oppure chi ha fatto un’esperienza che può favorire il raggiungimento dell’obiettivo di una certa lezione. Sarai meglio in grado di valutare le risposte date nelle discussioni e di adattare le tue lezioni.

Quando prepari le lezioni tieni presenti le somiglianze e le differenze

Pensa alla prossima lezione che insegnerai. Cerca di immaginare l’ambiente e ogni persona presente. Forse ti viene in mente qualcuno che siede nello stesso posto ogni settimana. Che cosa sai di questa persona, che potrebbe aiutarti a decidere a quale determinato argomento della lezione devi dare risalto? Quali esperienze ha fatto che possono aiutare un altro allievo a capire meglio un principio del Vangelo? La conoscenza di queste cose influirà sulle scelte che fai mentre prepari ed esponi le lezioni. Questo è il motivo per cui devi fare qualcosa di più che conoscere il testo della lezione; devi conoscere le persone alle quali insegni: come figli di Dio, come persone della loro età e come individui.