2006
Il mio eroe personale
Marzo 2006


Il mio eroe personale

In quel giorno di novembre del 1972 quando salii sull’autobus diretto a scuola, non avevo idea che quello stesso giorno sarebbe stato uno dei più importanti della mia vita.

Avevo 13 anni ed ero un normale studente. Ero fondamentalmente attirato dal divertimento a scuola e avevo molti amici che la pensavano come me. Óscar Italia non era come gli altri ragazzi. Lui studiava sul serio e, come risultato, era il migliore della classe. Io però non lo conoscevo molto bene. Era un ragazzo tranquillo.

Quel giorno, quando entrai in classe, indossava una spilla sul risvolto della giacca con su scritto, «Mi curo di te. E tu?» A quel tempo la Chiesa nella nostra zona aveva in programma di aiutare i fedeli a condividere il Vangelo. Indossavano questa spilla in modo che le persone chiedessero informazioni circa la serata familiare e la famiglia.

Chiesi a Óscar: «Cos’è quello?» Lui spiegò che era stato battezzato tre mesi prima ed era l’unico Santo degli Ultimi Giorni nella sua famiglia.

Durante gli intervalli notò il mio interesse e mi spiegò il piano di salvezza donandomi una copia del Libro di Mormon. Mi lesse la promessa contenuta in Moroni 10:3–5 e mi chiese di pregare per avere la conferma che il Libro di Mormon era vero. Óscar fu un grande membro missionario e io credetti in lui.

La mattina seguente, mentre mia madre faceva compere al mercato vicino, decisi di leggere il Libro di Mormon. Quasi al termine della prima pagina, desiderai pregare. Mi recai nella mia camera e mi inginocchiai accanto al letto. Non avevo mai pregato prima, ma ricordai di dover chiedere a Dio nel nome di Gesù Cristo. Chiesi se il Libro di Mormon fosse vero e chiesi a Dio di confermarmi la Sua esistenza. Mi aspettavo di sentire ciò che il mio compagno di classe mi aveva testimoniato. Dopo alcuni minuti sentii mia madre tornare a casa e non volevo che mi trovasse in preghiera, così mi alzai e mi preparai per la scuola.

Molte idee affollavano la mia testa. «Sarà vero oppure no? Non è accaduto nulla», pensai. Avevo molti dubbi.

Non so il perché, ma non appena sceso dall’autobus sul marciapiede presso la scuola ogni dubbio scomparve e seppi che era vero. Fu estremamente naturale.

Óscar venne a parlarmi sull’uscio della classe. Affermai: «Sarò un membro della tua chiesa». Non ci poteva credere. Un mio compagno stava ascoltando e raccontò agli altri miei amici quel che stava accadendo. Presto tutti mi circondarono chiedendomi perché stavo cambiando religione. Mi presero per un folle. Non ero in grado di rispondere alle loro domande e cominciai a piangere. Finalmente andarono via e rimasi solo con Óscar. Improvvisamente provai un immenso senso di gioia. Non avevo mai provato nulla del genere prima. Questo era l’ardore che il mio amico disse che avrei dovuto sentire, e venne come una conferma della decisione che avevo preso.

Il giorno dopo Óscar mi portò una spilla che portai orgogliosamente.

Trent’anni dopo tornai nella mia città natale per parlare a una riunione al caminetto per i giovani. Il titolo del mio messaggio era «come essere un eroe» e volevo analizzare come Nefi, Abinadi e Alma potevano diventare nostri eroi. In attesa del mio intervento scorsi il mio amico Óscar e sua madre fra i presenti. Ricordai quel giorno meraviglioso di trent’anni prima e cominciai a parlare ai giovani riguardo al mio eroe personale, Óscar Italia, un coraggioso giovane uomo determinato a condividere il Vangelo, un giovane uomo che cambiò il corso della mia vita.

Juan Aldo Leone è membro del Rione di Villa Belgrado, nel Palo di Córdoba Sierras, Argentina.